giovedì 16 agosto 2012

Politica: Gianfranco fini paga le ferie alla sua scorta con i soldi pubblici.

Ancora un argomento che fa tanto discutere su un'Italia di sprechi di soldi pubblici, che invece di essere usati per risanare il paese vengono utilizzati per esigenze di chi li gestisce. Articolo pubblicato sabato, polemiche la domenica. Lunedì di riflessione e martedì querela partita. La diatriba nata tra Gianfranco Fini e il quotidiano Libero ha avuto uno svolgimento rapido, molto rapido. Da fare invidifa quasi a Usain Bolt. Ma, si sa, quando di mezzo ci sono i soldi pubblici e i presunti usi per scopi privati, le notizie girano a velocità inaspettate. E anche le querele.

Andiamo con ordine. Il quotidiano Libero, sabato, ha pubblicato un articolo, a firma della giornalista Barbara Romano, nel quale sottolineava come il presidente della Camera Gianfranco Fini avesse prenotato ben nove stanze di albergo ad Orbetello, località dell'Argentario, nella bassa Toscana, destinate alla sua scorta; per una spesa complessiva di 80mila euro. Fin qui tutto normale, se non fosse che, secondo quanto riporta il quotidiano milanese, i soldi utilizzati sarebbero stati pubblici. Da qui la querela.


Insomma, dopo l'articolo di sabato il polverone è stato alzato. C'è da aggiungere che anche il Viminale, in via ufficiale con il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, ha chiesto una "approfondita relazione" al capo della polizia "sulle modalità di sicurezza predisposte" per Fini.

Che poi le camere siano state prenotate per tutto il periodo estivo (dall'1 luglio al 15 settembre) e una per ognuno dei nove agenti (ma saranno sempre tutti presenti contemporaneamente?) rincara la dose sull'eventuale spreco di denaro pubblico. E pensare che fino ad adesso, Fini ha trascorso poco più di una ventina di notti al mare con la famiglia, con tanto di camere pagate per gli agenti di scorta rimaste deserte.

Fini non ci sta e replica: "Le modalità per garantire la sicurezza della mia persona in ragione della carica istituzionale ricoperta sono decise autonomamente dai competenti organismi del ministero degli Interni, anche in base a norme di legge - risponde -. Dal giorno in cui sono stato eletto Presidente della Camera ad oggi non ho mai chiesto, né tanto meno ho mai usufruito di servizi diversi, e men che meno privilegiati e di favore, rispetto a quelli decisi in base alle loro valutazioni dagli uffici della Polizia di Stato a ciò preposti. Ho preventivamente informato di questa nota il ministro degli Interni, dottoressa Cancellieri, che ringrazio per la sensibilità dimostrata, e ho dato mandato, a tutela della mia onorabilità, di adire le vie legali nei confronti di Libero". Ora aspettiamo il prossimo round.

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