lunedì 30 luglio 2012

Mutui e finanziamenti: controlli a tappetto dell'Isvap sulle polizze.

Al fine di verificare la corretta attuazione delle nuove norme che regolano la stipula delle assicurazioni sui mutui ed anche sulle altre tipologie di finanziamenti, l'Isvap in data odierna ha emanato una lettera/circolare indirizzata alle compagnie di assicurazione. Nel dettaglio, l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo vuole tra l'altro verificare che non ci siano situazioni caratterizzate da "indebita commistione di ruoli".

In passato, lo ricordiamo, proprio l'Isvap aveva rilevato sulle polizze sui mutui livelli provvigionali molto alti ma anche situazioni per cui la banca proponeva prodotti assicurativi sui finanziamenti ipotecari riconducibili a compagnie di assicurazione controllate interamente o in prevalenza dallo stesso istituto di credito.

sabato 28 luglio 2012

Olimpiadi 2012: Alex Schwazer rinuncia ai 20 km.

Alex Schwazer dimezza il proprio impegno olimpico. L'oro della 50 km di Pechino 2008 ha scelto di non prendere parte alla prova sui 20 km, in programma sabato 4 agosto, per concentrarsi sulla distanza più lunga, in calendario sette giorni più tardi, sabato 11 agosto. La decisione, condivisa con lo staff tecnico azzurro, è maturata anche in seguito alla lieve indisposizione (un tipico caso di raffreddamento, con stop nella preparazione di tre giorni) patita dall'altoatesino la scorsa settimana.

"Non ci sono motivi di particolare allarme - il commento del Direttore tecnico Francesco Uguagliati - Alex preferisce non disperdere energie, e quindi, dopo aver parlato con il suo allenatore, Michele Didoni, ha preferito evitare il doppio confronto, cancellando quello sulla gara meno adatta alle sue caratteristiche".

Nella prova sui 20 km di sabato prossimo la squadra italiana potrà contare sulla buona vena di Giorgio Rubino, uomo il cui talento (addestrato da Sandro Damilano) merita da tempo un riconoscimento di livello assoluto. Nei 50 km, invece, a schierarsi con Schwazer sulla linea di partenza sarà l'altro romano (come Rubino) Marco De Luca, atleta che ha spesso collezionato, in carriera, preziosi piazzamenti da finalista.

domenica 22 luglio 2012

Agricoltura e Tecnologia: in Trentino arriva il vigneto intelligente.

Anche un vigneto può diventare intelligente, anzi, "smart", con una parola già sentita che allude alla capacità di integrare tecnologia, produttività e sostenibilità ambientale.
È quello che sta accadendo in Trentino dove lo scorso giugno è partito il progetto Pica (Piattaforma integrata cartografica vitivinicola) che proseguirà fino a giugno 2014, sviluppato da Cavit in collaborazione con la fondazione Bruno Kessler (Fbk) e l'Istituto agrario San Michele Adige.
Grazie ad una raccolta di dati il viticoltore può vedere su internet il suo terreno e sapere quando irrigare, fare i trattamenti, vendemmiare e soprattutto cosa è meglio coltivare su un determinato terreno. Le informazioni vengono distribuite grazie ad una unità di ricerca che studia i suoli dei 5.400 ettari di superficie vinicola per avere un sistema di irrigazione mirato e ottimizzato. Un'altra unità provvede invece a raccogliere dati dalla 150 stazioni meteo sparse sul territorio per mettere in relazione l'adattamento della vite al clima e al cambiamento climatico.

"L'aspetto più importante del progetto - ha spiegato il direttore tecnico di Cavit Andrea Faustini - è che permette di individuare l'ambiente di coltivazione ideale per ogni varietà di vite. Soprattutto in una regione come il Trentino caratterizzata da un'ampia varietà di clima e di tipi di terreno".
Per ora sono 11 le cantine associate al progetto, un network di 4.500 viticoltori. Non resta che aspettare i frutti e alzare i calici per brindare al vigneto intelligente.

sabato 21 luglio 2012

Lo spread di nuovo alle stelle le borse di Milano e Madrid chiudono in rosso e crollano.

La situazione della Spagna è quanto mai critica, come dimostrano le rivolte di protesta contro le misure di austerity decise dal ministro Rajoy - una manovra da 65 milioni di euro! - per tagliare il disavanzo pubblico.

Anche l'Italia non se la sta passando bene, nonostante gli sforzi - di Monti & Co. per far quadrare i conti e per frenare il maledetto spread - e i sacrifici dei cittadini che in prima persona mettono mano al portafogli.

Ma cos'è che è andato storto? Come riporta PolisBlog, è stato proprio il meeting dell'Eurogruppo, con l'approvazione di un documento inadeguato a contrastare la crisi, che ha prodotto la reazione negativa dei mercati. L'accordo è di 43 pagine di (quasi) aria fritta, e i 17 Paesi in meno di due ore hanno discusso e chiusa la partita come si trattasse di ordinaria amministrazione. Di fatto si è messo per scritto ciò che si era deciso dieci giorni addietro e il risultato è stato bocciato pesantemente dai mercati perché non c'è un vero fondo anti-spread.

La crisi c'è e "il contagio è in corso" - per usare le parole di Monti che un po' il crollo di ieri se lo aspettava, ma che teme per le settimane che verranno. Sarà un'altra estate di fuoco? Ci aspetta una manovra bis? No, secondo Monti no.

Cronaca: La spagna si ribella, scontri tra pompieri e polizia

I conti sono drammaticamente in rosso, il ministro dello sviluppo spagnolo afferma che “il paese non ha un soldo in cassa per pagare i servizi pubblici e se la Bce non avesse comprato i titoli di Stato, il Paese sarebbe fallito” ma dimentica di dire che se i conti sono drammaticamente in rosso non è per le spese di sostegno allo stato sociale o per il mantenimento in vita di diritti conquistati a costo di decenni di lotte, ma per i folli costi di salvataggio richiesti da enti bancari spagnoli resisi colpevoli di insensate, rischiosissime speculazioni andate a male; dimentica di dire che è per salvare quelle banche (i cui dirigenti sono stati lautamente compensati e congedati con onore) che un intero paese viene messo in ginocchio. A pagare è il popolo naturalmente e – nello specifico – le classi meno abbienti e la classe media. Guai a toccare i privilegi! D'altronde, è proprio nella classe dei privilegiati che siedono comodi i colpevoli del crack delle banche spagnole, chi potrebbe mai toccarli?

Eppure le cose non sono sempre andate così, il popolo islandese – ad esempio – ha rifiutato il ricatto del Fondo Monetario Internazionale ed è sopravvissuto. Altro contesto, altra vicenda – è chiaro – ma serve a seminare ancora e sempre il dubbio che, forse, la cura della Troika non è l'unica possibile; una cura che ha portato al 24% il tasso di disoccupazione, con picchi che – in alcune zone – vanno oltre 32%; una cura che ha imposto 65 miliardi di euro di tagli ai servizi, agli stipendi, allo stato sociale, alla scuola, alla sanità, il tutto per portare il rapporto deficit/pil al 3% entro il 2016, ma senza la minima cura per la disperazione popolare, il malcontento dilagante, le voci si rabbia che si levano dalle piazze, i confronti durissimi tra il popolo e il potere politico cui non si riconosce – ormai – nessuna autorevolezza. Del resto, secondo le previsioni (per altro spesso sballate) del FMI, la Spagna – così come l'Italia e la Grecia – dovrebbe attendere il 2020 per ritrovare il tenore pre-crisi, ma, nel frattempo, nessuno si è curato di far sapere al popolo come dovrebbe fare ad arrivare vivo fino ad allora.

martedì 17 luglio 2012

Moody's rating Italia declassa enti locali e banche.

Nuovo colpo all'Italia da parte dell'agenzia di rating Moody's, che dopo il downgrading di venerdì scorso, declassa banche, enti locali e società.
Sono 10 le banche italiane e 3 istituzioni finanziarie (GE Capital, Cassa Depositi e Prestiti e Ismea rivisti al ribasso a Baa2) ad aver subìto un taglio di rating di uno o due livelli.

Il rating di Unicredit è stato abbassato a Baa2 da A3, con prospettive negative, per Intesa Sanpaolo si passa a A3 da Baa2; Banca Monte Parma e Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza sono scese a Baa2 da Baa1.

Moody's colpisce anche Terna, Acea, Poste Italiane (passa a Baa2 da A3) ed Eni e mette sotto osservazione Snam e Finmeccanica.

Sono stati colpiti anche 23 enti locali, le cui prospettive ''restano negative in linea con quelle dell'Italia": sono andate giù le Regioni Lombardia, Lazio, Sicilia, Piemonte, Veneto, Puglia, Calabria, Campania, Liguria, Umbria, Sardegna, Abruzzo, Molise, Basilicata, 4 città capoluogo di Provincia (Milano, Napoli, Venezia e Siena), oltre alle due Province autonome (Trento e Bolzano).

domenica 15 luglio 2012

Economia e Costi degli alimentari in Italia, i piu' alti della comunita' Europea del 6%.

La crisi c'è e si sente, ma i prezzi nel nostro Paese sono sempre alti, per essere precisi tra i più alti d'Europa, soprattutto quando si parla di alimentari.

Gli alimenti, infatti, stando a un'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Eurostat relativa al livello dei prezzi nei Paesi dell'Unione Europea nel 2011, in Italia, costano il 6% in più rispetto alla media europea, mentre ristoranti e hotel sono più cari dell'8%.

In generale i prezzi in Italia sono superiori alla media del 3% a quelli comunitari. Ad essere a più buon mercato è solo l'abbigliamento (-1%). Ad essere più costosi sono gli apparecchi elettronici (+7%), gli alcolici ed i tabacchi (+3%), mentre in media perfetta sono i costi per i mezzi di trasporto.

La ragione del fatto che il differenziale più elevato si registri per i prezzi dei prodotti alimentari e per i ristoranti va ricercata anche - sostiene la Coldiretti - nelle distorsioni presenti nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola, considerato che i prezzi alla produzione agricola sono spesso determinati a livello comunitario, se non addirittura internazionale come nel caso dei cereali.

giovedì 12 luglio 2012

Politica: gli stipendi dei deputati verranno abrogati con un referendum. Nessuno ne parla, ma cominciamo noi a farlo sul web. !!!

Tagliare gli stipendi d'oro di deputati e senatori si può. Anzi, si voterà proprio per questa (buona) causa. Ma in quanti lo sanno e chi è a conoscenza dei modi per votare? Dallo scorso 14 maggio, infatti, in tutte le segreterie dei Comuni italiani è possibile sottoscrivere il referendum, promosso dal Partito dell'Unione Popolare.
Il problema è che giornali e televisioni non ne parlano, neanche un accenno. Tocca al web, dunque, affrontare l'argomento. Coinvolgere i cittadini. In particolare, tocca ai social network, Facebook e Twitter.
Intanto, sul sito del partito promotore si può leggere quanto segue: "Si tratta di abrogare l'art. 2 della legge 1261 del 1965 che disciplina le indennità spettanti ai membri del Parlamento. Nello specifico il suddetto art. 2 definisce i compensi relativi alla diaria ed alle spese di soggiorno a Roma dei parlamentari. Avrebbe dovuto, e potuto, essere un segnale importante per il Paese se i Parlamentari stessi avessero rinunciato a tali compensi. Ma, visto che ciò non è accaduto, allora saremo noi cittadini elettori a provare a far diventare realtà tale richiesta. Da lunedi 14 maggio in tutti i Comuni d'Italia si può sottoscrivere il referendum presso le segreterie comunali".

Appoggia il referendum pure Italia Libera Lista Civica Nazionale. Sulla bacheca Facebook di "UP firma per abrogare stipendi d'oro dei deputati" gli iscritti sono 20.818. La raccolta firme è aperta fino al 31 luglio. Se dall'UP dichiarano di voler presentare le firme nel gennaio 2013, numerosi sono gli interventi di coloro che affermano l'illegittimità di tale procedimento e accusano il partito di volersi fare solo pubblicità.
Sul sito internet del Comune di Monza la raccolta firme effettivamente esiste, nella sezione Monza Servizi - Diritti e Partecipazione - Raccolta Firme. E si può leggere quanto segue: "Le proposte di legge o di referendum sono pubblicizzate con affissione all'Albo pretorio e avvisi alla stampa". Andando direttamente in Comune, poi, si scopre che effettivamente sono due le raccolte firme: oltre a quella di Up, c'è quella del Comitato del Sole. Al momento, le firme sono pochissime, la pubblicità manca. Solo il web sta cercando di fare la sua parte.

mercoledì 11 luglio 2012

CRISI ECONOMICA: PIU' ATTENZIONE AI RISPARMI E LA REAZIONE DELLE SINGOLE FAMIGLIE.

La situazione di crisi economica globale sta fortemente influenzando gli italiani, ripercuotendosi sul loro senso di sicurezzai in relazione alle proprie finanze personali. A confermarlo è l'Indice di benessere finanziario di ING DIRECT (IBF), l'indicatore sintetico che misura il benessere percepito dalle famiglie in relazione alle sei dimensioni della finanza personale (mutui, prestiti, carte di credito, risparmio, investimenti, reddito e spese familiari), che è calato di 3 punti rispetto ad un anno fa e di oltre 4 punti rispetto allo scorso dicembre, registrando così un picco in negativo.
Rilevato da Gfk Eurisko e calcolato su una scala da 0 a 100 per misurare il comfort delle famiglie con le finanze personali (100 =massimo comfort,  50 =medio comfort, 0 = massimo disagio), l'IBF tocca oggi il suo minimo storico dalla primavera 2011, data della prima rilevazione, e raggiunge 43,3 punti contro i 46,5 di un anno fa. Il senso di minore sicurezza rispetto al passato riguarda in primis la capacità degli italiani di pagare le rate del mutuo, seguito dal timore di non riuscire più ad accantonare risparmi e dalla perdita di capacità reddituale. La sicurezza nel riuscire a pagare spese di casa e bollette, in particolare, crolla nell'ultimo trimestre di ben 6 punti.


Aumenta e si acuisce ulteriormente il divario nel benessere percepito tra uomini e donne: oggi l'IBF femminile è di 41,3, due punti sotto la media nazionale, contro il 45,2 degli uomini. Se per entrambi l'IBF è calato rispetto all'anno scorso, quando si assestava attorno ai 46 punti, il peggioramento appare decisamente più significativo per la popolazione femminile (5,4 punti di calo contro 1 punto per i colleghi maschi).
Tra le cause papabili la disparità nella retribuzione (un recente rapporto UE dice che nell'Unione il 16,4% delle lavoratrici percepisce stipendi più bassi di colleghi maschi nello stesso ruolo; in Italia il gap è attorno al 20%, secondo i dati dell'Università Bocconi) e i livelli di occupazione femminile ancora bassi (in Italia il tasso di occupazione delle donne, secondo gli ultimi dati Istat, è del 47%, circa 20 punti sotto quello degli uomini, a 67,1%).
Se già nei mesi scorsi le famiglie facevano fatica a mettere da parte una quota del proprio reddito per spese future e progetti a lungo termine, oggi con lo stipendio non solo faticano a risparmiare, ma anche a coprire le bollette e le spese ordinarie. Questo li costringe a intaccare i risparmi, accumulati negli anni. Basti pensare che la dimensione finanziaria del reddito passa nell'ultimo trimestre da un IBF di 47,7 a 44,2, e quella delle bollette è in calo di 6,4 punti, da 51,2 a 44,8.
I risparmiatori italiani però reagiscono all'attuale situazione economica con zelo e metodicità. Adattano cioè le proprie abitudini di consumo e, soprattutto, fanno più attenzione nel gestire i risparmi. Secondo la Ricerca internazionale ING sul Risparmio, quasi 8 italiani su 10 (76%) monitorano costantemente il bilancio familiare: controllano tutte le entrate e le uscite sugli estratti conto della carta e le altre documentazioni bancarie. Si tratta della percentuale più alta fra gli 11 Paesi considerati, ma il dato si inserisce in una tendenza condivisa. La media degli "attenti" negli 11 Paesi è infatti del 62%: altre nazioni particolarmente attente alle proprie finanze sono Germania (72%) e Francia (69%).

giovedì 5 luglio 2012

CRONACA: LE RAGAZZE COLPITE DALLA BOMBA A BRINDISI SI PAGHERANNO DA SOLE LE SPESE MEDICHE.

Azzurra, Sabrina, Selena, Veronica e Vanessa: sono le ragazze ferite dalla bomba di Brindisi che costò la vita ad una loro compagna di classe 16enne, Melissa Bassi. Per queste ragazze dopo le gravi ustioni, la paura e la scena terribile che non potranno cancellare dalla loro mente finché vivranno, arriva un nuovo schiaffo: le creme per le bruciature non le passa il servizio sanitario pugliese, dovranno pagarsele. A documentare la vicenda è il quotidiano Libero:

“Ultima beffa, tocca alle famiglie spendere” scrive Franco Bechis:

    “La Regione Puglia non copre le spese necessarie alle cure delle cinque ragazze restate ferite il 19 maggio scorso nell’attentato davanti alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi. Tocca dunque interamente alle famiglie di Selena, Sabrina, Veronica, Vanessa e Azzurra il costo di parte delle creme medicinali necessarie a curare la pelle ustionata. Secondo il prontuario della sanità pubblica quelle creme non possono essere rimborsate né prescritte dal medico di base perché inserite nell’elenco dei trattamenti estetici e non sanitari. Quelle creme a dire il vero sono state prescritte dai medici degli ospedali pubblici in cui sono state in cura le ragazze, e risulta davvero poco comprensibile che il servizio pubblico non se ne faccia più carico ora che la maggior parte di loro è a casa. Le ragazze hanno tutte ustioni fra il 25% e il 60% del corpo, alcune anche in viso e senza quei trattamenti oltre a provare ancora oggi i dolori dell’inferno, hanno probabilità assai scarse di recupero”.

SPENDING REVIEW: 1 STATALE SU 10 VIENE MANDATA VIA; I SINDACATI VOGLIONO SPIEGAZIONI E INIZIANO LA GUERRA.

L'aliquota Iva salirà a partire da gennaio, invece che di 2 punti e mezzo, due da ottobre e un altro mezzo punto dal gennaio 2014, come annunciato all'uscita della manovra Monti, di un solo punto, dal 21 al 22% per l'aliquota standard e dal 10 all'11% per quella ridotta; crescerà poi di un ulteriore mezzo punto dal 2014.

Eppure i tagli ci sono, eccome, e riguardano principalmente sanità, giustizia e pubblico impiego.

Il viceministro del Tesoro Vittorio Grilli - come riporta Internet e politica - ha confermato l'indiscrezione pubblicata qualche giorno fa:

"Nella spending review è previsto il taglio del 20% dell'organico dei dirigenti della Pa e del 10% dei dipendenti. Ma non solo, previste sforbiciate alle consulenze, alle spese per acquisto di beni e servizi oltre all'accorpamento di enti. Sospesi i concorsi per dirigenti, tagliate le risorse alle università e agli statali"

Proprio ieri 3 luglio 2012 la Camera ha votato Sì al primo decreto legge che istituisce la spending review. Il testo è stato approvato con 387 sì, 20 no e 47 astenuti. Il decreto, che ora torna al Senato, scadrà il 7 luglio.

Nella bozza del testo - riporta una nota dell'Agi - sono previsti il blocco degli stipendi e le ferie coatte per i dipendenti pubblici; la riduzione dei permessi sindacali del 10% per gli statali a pa

martedì 3 luglio 2012

PININFARINA, IL DESIGNER DELL'AUTO ITALIANa, MUORE A 86 ANNI.

Sergio Pininfarina, da tempo malato, ricopriva la carica di presidente onorario dell'azienda automobilistica fondata dal padre negli anni '50, la Pininfarina, famosa nel mondo per il design sempre all'avanguardia. Muore questa notte all'eta' di 86 anni nella sua abitazione di Torino.

Il grande successo arrivò negli anni ottanta quando la sua azienda si assestò come punto di riferimento per le carrozzerie di macchine sportive e veloci, eseguendo dei modelli anche per la Ferrari.

"Io divenni nello stesso tempo, il responsabile del progetto di tutte le carrozzerie disegnate per la Ferrari e l'uomo del contatto tra le due aziende, che poi significava assicurare la continuità del rapporto tra due personalità forti e complesse come mio e Enzo Ferrari. Come responsabile del progetto ho pilotato e coordinato, prima con mio padre e poi da solo, l'intero processo creativo da cui sono nate le carrozzerie delle Ferrari durante questo mezzo secolo. Ho scelto i designer, ho guidato e stimolato il loro lavoro, ho promosso l'innovazione pur ponendomi come il garante della coerenza e della continuità. Questo ruolo di direzione e controllo delle risorse creative è quello che mi ha assorbito maggiormente fin dall'inizio. Come responsabile del contatto ero io che dovevo 'venderè le nostre proposte a Ferrari, convincendolo della loro perfetta rispondenza agli obiettivi e della loro fedeltà alla sua strategia industriale e commerciale. Ed ero ancora io che dovevo trasmettere in azienda le obiezioni, le critiche, talvolta anche severe, i suggerimenti che nascevano dal confronto con Ferrari. In realtà questa parte del lavoro era resa più semplice dalla grande capacità intuitiva di Ferrari, dalla sua eccezionale intelligenza. Guardava un figurino e sapeva 'leggerlò con straordinaria acutezza. Capiva subito le innovazioni e la forza espressiva del progetto e possedeva un giudizio estetico sicuro. Odiava la banalità e conosceva tutti i trucchi del mestiere. Voleva che le sue automobili accoppiassero l'eccellenza tecnica all'eleganza e alla bellezza autentiche. E sotto questo profilo c'era tra noi un accordo spontaneo e immediato".

Fu Presidente di Confindustria dal 1988 al 1992. Ricevette nel 1991 a Detroit il prestigioso "Designer Lifetime Achievement Award", come migliore designer automobilistico del mondo.

L'attuale Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha commentato commosso:

''Ho avuto modo di conoscerlo e frequentarlo in Confindustria. E' stato uno dei grandi dell'industria italiana, uno degli esempi del Made in Italy conosciuto in tutto il mondo. E' una grossa perdita''.

Venne nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2005.

domenica 1 luglio 2012

GLI ITALIANI E I SOCIAL NETWORK. LE LORO EMOZIONI NAVIGANDO NEL WEB.

Quali sono le emozioni più forti di noi italiani di fronte alle novità di internet?

È la domanda che ha guidato la ricerca presentata da Vincenzo Cosenza, analista della rete intervenuto a Trieste in occasione di State of the Net, il congresso internazionale che ogni quattro anni analizza i fenomeni del web.

Vincenzo degli oltre 30 milioni di messaggi comparsi sui social network "il dato più significativo" - spiega Cosenza - è che "gli italiani amano scrivere su Twitter per commentare i fatti di cronaca, della politica e anche purtroppo gli eventi tragici del nostro paese. Per quanto riguarda la politica hanno fatto molto discutere le iniziative del governo Monti, lo scandalo della Lega e il "no" del 2 giugno per le spese della parata. Un altro dato molto interessante è che oltre a questi fatti gli italiani amano commentare davanti alla televisione, soprattutto le trasmissioni più di successo come Mistero, Amici e i talk show politici come Piazza pulita e Servizio pubblico".

Commenti a caldo, è il caso di dire, che mostrano un nuovo modo di fruire la televisione, ma anche la politica, più attivo e partecipativo. E proprio sulla qualità della partecipazione emerge un altro aspetto interessante: più della metà dei tweet analizzati contiene un'espressione emotiva.

"Se in una giornata normale le emozioni positive e quelle negative tendono ad equivalersi in un giorno particolare ci sono dei picchi. È successo in coincidenza della bomba di Brindisi  e del terremoto in Emilia che hanno registrato picchi di negatività. Nel caso di Brindisi parliamo di disgusto seguito da tristezza, rabbia e paura, mentre con il terremoto le emozioni si invertono ed emerge in primis la paura, seguita da disgusto e rabbia. Infine per quanto riguarda la politica c'è molta critica, emozioni d'insofferenza o rancore per la situazione attuale".

L'altro grande dato emerso al convegno è che l'Italia arranca nell'e-commerce, fanalino di coda davanti alla Romania con appena 5 aziende su 100 che vendono on line contro una media europea del 15% e il 36% registrato dalla Norvegia che guida la classifica.

"C'è un problema dal punto di vista dell'offerta. Manca la cultura della rete da parte soprattutto delle piccole aziende che faticano a considerare internet una risorsa, un'enorme possibilità  per ampliare il loro mercato. Dal punto di vista della domanda invece gli utenti italiani hanno ancora paura a mettere on line i propri dati o quelli della propria carta di credito".