sabato 20 ottobre 2012

Politica: i sindacati contro Monti. Tutti in piazza.

La Cgil ha portato in piazza il popolo dei lavoratori, contro gli esperti di un governo che finora non ha soddisfatto: "Non c'era bisogno di mettere dei professori al governo - le parole del segretario Susanna Camusso - per fare così non c'era bisogno... Torneremo in piazza il 14 novembre, con tutto il sindacato europeo". Da piazza San Giovanni a Roma, le polemiche al governo, in particolare alla legge di stabilità, si susseguono. Riavvicinamento tra Cgil e Fiom, con il sostegno di Pierluigi Bersani, Antonio Di Pietro e Nichi Vendola.
La Camusso ha proseguito: "La politica del rigore e dell'austerità non solo è fallita ma è la grande colpevole delle difficoltà di questo paese - le sue parole - si è scelto di investire nella finanza invece che nella produzione e nell'industria. La responsabilità è dei governi che negli anni hanno guardato da un'altra parte e di chi nega e che dice che non debba esserci un intervento pubblico" Ovviamente non sono mancate le polemiche; il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni: "Quale manifestazione? Non ho visto nessuno, non me ne sono accorto...". "E chi è Bonanni? Chi si è accorto che c'è Bonanni in questo Paese?", ha replicato Landini, leader della Fiom.

A favore della piazza il segretario Pd, Pierluigi Bersani: "La Cgil ha buone ragioni di essere in piazza - le sue parole - Io quando sento obiezioni rispetto al fatto che si vada in piazza non sono d'accordo".
Nichi Vendola: " Non è un caso se oggi e domani ho scelto per la campagna per le primarie di essere in Sardegna: è uno dei simboli drammatici in cui versa il mondo del lavoro nel nostro Paese. E' anche il mio modo  simbolico per aderire e per sostenere le mille ragioni che hanno portato oggi la Cgil in piazza a Roma",
Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera: "E' giusto scendere in piazza. Siamo seriamente in un momento di grande difficoltà. Questo è l'anno peggiore, manifestazioni anche come queste non sorprendono e devono essere considerate con grande attenzione".

venerdì 5 ottobre 2012

Crisi Economica: da una statistica del FMI, usciremo dalla crisi nel 2018.

Fino a ieri Olivier Blanchard, all'economia mondiale occorreranno 10 anni per uscire dalla crisi finanziaria inizia sta pubblicata sul sito internet ungherese Portfolio.hu. Blanchard ha chiarito che ancora non si tratta di un "decennio perso" come quello che ha caratterizzato il Giappone dall'inizio degli anni '90, ma ha sottolineato che per ritornare ai livelli pre-crisi l'economia mondiale avrà bisogno di almeno un decennio.Appuntamento rinviato al 2018 quindi per l'uscita dal pantano della crisi, a dispetto delle previsioni più ottimiste che prevedono già per il 2013 il ritorno dell'economia mondiale su un sentiero di crescita.

Blanchard ha aggiunto che per la risoluzione dei problemi europei la Germania dovrà accettare un maggiore livello di inflazione: l'aggiustamento nell'Eurozona richiederà una diminuzione dei prezzi nei Paesi meridionali più indebitati e un aumento nelle altre nazioni, che vedrebbero così salire il loro tasso d'inflazione oltre il 2 per cento. Le condizioni della domanda e il mandato di controllo della stabilità dei prezzi della Bce sarebbero tuttavia sufficienti ad assicurare contro il rischio di assistere a un fenomeno di iperinflazione come quello sperimentato dalla Germania negli anni '20.A preoccupare Blanchard non è solo l'Europa. Gli Stati Uniti - ha spiegato - devono fare fronte a un rilevante problema fiscale, mentre la Cina ha una crescita inferiore rispetto agli anni precedenti. Nonostante questo l'economista non prevede una frenata troppo brusca per l'economia di Pechino.