mercoledì 4 aprile 2012

MONTI E FORNERO: UNA RIFORMA STORICA IN UN DISEGNO I LEGGE DI 70 ARTICOLI E GUADAGNO PER TUTTI.

La riforma del mercato del lavoro rappresenta un "impegno di rilievo storico per l'Italia". A sottolinearlo il premier Mario Monti illustrando il ddl nel corso di una conferenza stampa. "Le norme elaborate metteranno in campo una rete di sicurezza universale rendendo più efficiente ed equo lo strumento degli ammortizzatori sociali creando lavoro stabile e crescita", ha poi aggiunto.
La riforma è contenuta in un disegno di legge di 70 articoli, disposti in otto diversi "capi" e riempie un'ottantina di pagine. Il provvedimento, fin dal titolo, evidenzia che si tratta di una riforma "in una prospettiva di crescita".

"Mai detto che la crisi è finita"
"Non ho mai detto che la crisi è finita". Così il premier precisa il senso delle sue dichiarazioni in Asia anche per rispondere alle critiche del leader Idv, Antonio Di Pietro. "Quello che ho detto parlando ad un pubblico internazionale è che la crisi nell'Eurozona è quasi finita e che l'Italia ha contribuito", ha spiegato.

Monti: "Raggiunto un equilibrio"
Il governo ritiene di aver raggiunto "un punto di equilibrio" anche se è ovvio che ci siano "aspetti di contrasto". "L'insieme di ciò che abbiamo introdotto in questi mesi - ha spiegato Monti - rappresenta un pacchetto piuttosto importante per rilanciare l'Italia su basi stabili". "Ci siamo assicurati della condivisione delle linee del progetto da parte dei leader politici che sostengono il governo e adesso guardiamo con rispetto e con molta speranza all'iter parlamentare che auspichiamo approfondito ma anche spedito".

"Tutele per licenziamenti ingiustificati"
"La flessibilità - ha sottolineato il premier - esce in modo molto equilibrato e sereno da questa riforma del lavoro, è stata accresciuta in misura rilevante la flessibilità in uscita con una serie di garanzie che rispettano da una parte la necessità che i giudici del lavoro non entrino troppo in valutazioni che appartengono alla responsabilità del datore del lavoro, ma siano lì a tutelare ancor più di oggi i lavoratori oggetto di licenziamenti ingiustificati di carattere discriminatiorio e abbiamo cercato di combattere la precarietà per quel che riguarda la flessibilità in entrata".

Fornero: "Riforma guadagno per tutti"
La riforma rappresenta un "guadagno netto per la collettività", ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, spiegando che il governo punta ad avere più occupazione e più partecipazione al mercato del lavoro, soprattutto delle donne. Una delle misure del ddl sul lavoro, infatti, "contrasta la pratica barbara delle dimissioni in bianco", prassi diffuso per le lavoratrici.

"Delega P.A. inserita in seguito"
La riforma non contiene la delega sui dipendenti della P.A. che verrà inserita in seguito, ha dichiarato il ministro Fornero che spiega come il ministro della P.A., Filippo Patroni Griffi, abbia richiesto un periodo di confronto con i sindacati prima di inserirla al posto dell'attuale art. 2 del testo.

"Dll nelle mani di Napolitano"
"Il nostro disegno di legge è nelle mani del presidente della Repubblica che lo deve vedere e firmare se gli piace".

"Non blindare lavoratore al lavoro"
Il ministro ha poi spiegato che il governo punta a rafforzare il contratto a tempo indeterminato come modalità standard di lavoro senza "blindarlo perché non si può inchiodare il lavoratore" al suo posto di lavoro. "Il contratto standard potrà partire con un contratto di apprendistato nel quale però si dovrà fare vera formazione, certificata e spendibile nel mercato del lavoro".

"Art. 18? Grande modello ma il mondo cambia"
"E' un modello ampiamente collaudato - ha spiegato Fornero iniziando a spiegare la correzione del'art.18 -: tutte le economie a basso tasso di disoccupazione strutturale hanno flussi di entrata e uscita dal mercato del lavoro molto più elevati".

Processo abbreviato per licenziamenti
Per le cause di lavoro sui licenziamenti sarà previsto un processo speciale abbreviato rispetto ai normali processi. "Si accelera - ha detto Fornero - il percorso del giudice verso la sentenza".

Reintegro se motivo insussistente
Il giudice può applicare la disciplina del reintegro sul posto di lavoro "nell'ipotesi in cui accerti la manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustificato motivo oggettivo" (cioè economico). E' questo il passaggio del nuovo art.18 previsto dalla bozza della riforma del lavoro inviata al Quirinale.

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