giovedì 26 gennaio 2012

Marcegaglia: no al salario minimo. Ammortizzatori vanno mantenuti almeno per i prossimi due anni

No al salario minimo «che rischia di disincentivare al lavoro» e sì al mantenimento dell'attuale assetto degli ammortizzatori, cig straordinaria e mobilità, «per far fronte alle moltissime ristrutturazioni da gestire». Sono questi i punti che per la leader di Confindustia, Emma Marcegaglia, dovrebbero tornare al centro del confronto tra governo e parti sociali per la riforma del mercato del lavoro.

«Noi rimaniamo convinti che in una situazione come quella italiana il salario minimo rischia di disincentivare al lavoro: abbiamo un tasso di occupazione troppo basso e rischiamo di avere, a salario minimo, 20 milioni di persone», spiega lasciando viale dell'Astronomia al termine di un convegno sull'Expo. Non solo.

«Abbiamo già detto che per i prossimi due anni abbiamo moltissime ristrutturazioni da gestire e quindi abbiamo bisogno di tutti gli strumenti che abbiamo, cig straordinaria e mobilità che oltre tutto ci autofinanziamo», aggiunge, ribadendo come gli imprenditori «per il futuro siano anche disposti a ragionare su una nuova architettura» che però è ancora tutta da verificare. «Dobbiamo vedere qual è la più efficiente, questa o quella che ha in mente il ministro con una cig ridotta, sussidi di disoccupazione e salario minimo», prosegue.
Confindustria, ribadisce ancora Marcegaglia, «è aperta ad un ragionamento con numeri alla mano, in modo serio senza voler erigere nessuna barriera contro». Ma, ripete ancora, «i prossimi due anni, due anni e mezzo dobbiamo poter avere questi strumenti a disposizione perchè avremo molte ristrutturazioni da gestire».

Marcegaglia ha anche annunciato che Confindustria e sindacati si incontreranno la prossima settimana per mettere a punto una "lettura" congiunta sulla futura riforma del mercato del lavoro dopo l'incontro con il governo dei giorni scorsi: «Su alcuni punti mi pare abbiamo visioni comuni, dagli ammortizzatori sociali alla flessibilità in entrata. Sugli altri punti vedremo perchè noi vogliamo anche parlare di flessibilità in uscita», aggiunge. Un incontro, quello tra imprenditori e Cgil Cisl e Uil che, secondo alcuni, potrebbe avvenire giá martedì o mercoledì prossimi.

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