Ritorniamo a parlare di un' argomento molto importante, la timidezza, che abbiamo discusso in post precedenti e voglio ritornare a precisare qualcosa di fondamentale e che forse potrebbe essere di aiuto a qualcuno o almeno lo spero.
Se di solito basta un'atteggiamento di auto-accettazione e qualche piccolo trucco psicologico per superare il problema della timidezza, in alcuni casi, fortunatamente abbastanza rari, serve qualcosa di piu'. Quando la timidezza rischia di diventare una vera e propria prigione e' necessario ricorrere a una terapia. Per esempio quando si tende a scansare le occasioni di contatto sociale, magari disdettando sistematicamente gli appuntamenti anche con gli amici. In questi casi e' meglio rivolgersi a uno specialista, perche' ci si potrebbe trovare di fronte, piu' che a un caso di timidezza, allo sviluppo di una "fobia sociale", un disturbo che rischia di sfociare nell'auto-emarginazione e nell'isolamento sociale. I migliori risultati si ottengono con la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, mentre il ricorso ai farmaci puo' avere un ruolo, temporaneo e breve, di supporto.
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